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ASSOCIAZIONE SALESIANI COOPERATORI

COMMENTARIO AL PROGETTO DI VITA APOSTOLICA

ATTUALIZZAZIONE DEL COMMENTO UFFICIALE

Roma 2016

PREFAZIONE

Carissimi Salesiani Cooperatori, stiamo vivendo davvero un momento di grazia del Signore per la nostra Associazione e per l’intera Famiglia Salesiana. Concluso con grande entusiasmo e partecipazione l’anno Bicentenario della nascita del nostro Padre e Fondatore don Bosco, ci accingiamo a condividere con tutta la Chiesa universale l’Anno Santo che Papa Francesco ha indetto per celebrare la Misericordia di Dio. In questo clima di riflessione sull’amore del Padre, sulla salvezza che ci viene dal Figlio Redentore, sulla forza che lo Spirito effonde su tutti e ciascuno, vi presento questo “Commentario al PVA” che è una attualizzazione, una revisione dinamica e fedele del precedente Commento ufficiale del 1990, alla luce del Progetto di Vita Apostolica approvato nel 2012. Come il nostro PVA, anche il Commentario è frutto dell’impegno, dello studio e del discernimento di molti Cooperatori. Un vivo ringraziamento, dunque, al precedente Consiglio Mondiale che con il suo Coordinatore, Rosario Maiorano e i Delegati, don Stjepan Bolkovac e sr. Maria Trigila, ha iniziato un profondo lavoro di commento ai singoli articoli che compongono lo Statuto. Hanno collaborato, poi, alla stesura finale che vi introduco, i membri della Segreteria mondiale dell’attuale Consiglio che, con dedizione e cura hanno completato l’opera di revisione organizzando i commenti in forma schematica ma esaustiva, con chiari riferimenti al più recente Magistero della Chiesa e ai documenti della Famiglia Salesiana. Il PVA è la nostra “carta di identità”: descrive le ricchezze spirituali della nostra vocazione, traccia la via della nostra santificazione nel quotidiano servizio ai giovani, alle famiglie, agli emarginati e agli esclusi. Questo Commentario ne è il complemento necessario, perché capitolo per capitolo, analizza i singoli articoli cogliendone lo spirito, ponendo in risalto le grandi ispirazioni evangeliche dello Statuto e la loro traduzione operativa e normativa del Regolamento. Sarà, dunque, una opportuna e fruibile chiave di lettura che permetterà a tutti noi una interiorizzazione del Progetto e una sua concreta realizzazione nella vita associativa. Con l’invito a testimoniare con gioia l’originale intuizione di don Bosco che ci ha voluti veri salesiani nel mondo, vi offro questo sussidio che contribuirà a garantire il nostro essere innestati come tralci vivi alla Vite.

Con stima e affetto

Noemi Bertola

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Roma 24 gennaio 2016

Festività di S. Francesco di Sales

 

 INTRODUZIONE

L’intento del nuovo Progetto di Vita Apostolica è di delineare l’identità del Salesiano Cooperatore. Non presenta solo un modo di essere, di vivere, di agire e di rapportarsi con gli altri, ma è la maniera “laica” di intendere la vocazione, cioè il proprio “progetto personale di vita”in stile salesiano. Una parola chiave per capire il nuovo PVA è la parola “vocazione”. Non semplici “collaboratori”, “benefattori”, ma laici che si sentono “chiamati e inviati ad una missione concreta: contribuire alla salvezza della gioventù, impegnandosi nella stessa missione giovanile e popolare di Don Bosco” (PVA S. 2). La vocazione è una chiamata e una grazia; è fuori dalle nostre possibilità ispirarla e farla nascere. L’iniziativa è di Dio. È una costante nelle vocazioni bibliche e lo ripete Gesù: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” (Gv 15,16). È necessario, dunque, accogliere e ringraziare, pregare e lavorare. Se, inoltre, vogliamo guardare al futuro dell’Associazione dobbiamo avere lo sguardo e il cuore attento ai giovani. Non sono solo i nostri destinatari privilegiati. I giovani sono i protagonisti di una nuova primavera e del volto nuovo del Salesiano Cooperatore. La vocazione è un cammino strettamente legato alla maturazione nella fede, in un dialogo con Dio che dura tutta la vita. La condizione basilare perché essa sorga è di sviluppare la vita cristiana in ogni aspetto: verità, apostolato, costumi, preghiera. Una forte personalizzazione della fede e una vita interiormente legata a Cristo sono indispensabili perché maturino le vocazioni secondo la parola del Signore. È necessario che tutti i Salesiani Cooperatori ne diventino consapevoli. Ciascuna comunità e ogni Centro rappresentano Don Bosco nell’ambiente, dove vive e opera ed è deputata a prolungare il carisma e la missione della Famiglia Salesiana. Il riferimento a un ambito comunitario e associativo è indispensabile. Nessuno ha vocazione alla solitudine e all’isolamento. Perciò a tutte le opere salesiane è raccomandato di organizzare la comunità educativa come un’articolazione ricca di ministeri o servizi per la missione. Esse devono diventare spazio di esperienza del carisma e della missione salesiana per tutti i gruppi. Si segue il criterio: «Vieni e vedi» perché i giovani possano accogliere e rispondere responsabilmente alla chiamata di Dio. In molti casi è necessario l’invito esplicito. L’ambiente sociale non concepisce più la vita come vocazione e missione. La rilevanza e il significato sociale di essa oggi è scarso; i modelli di riferimento per immaginare come sarà la propria vita in un futuro lungo sono confusi, quando non scoraggianti. In qualche parte la Chiesa, presa come istituzione, è presentata come erede di un passato di soggezione intellettuale e morale. Il giovane può avere desiderio di impegnarsi, ma si orienta verso i movimenti e le cause oggi più gettonate: la pace, l’ecologia, i poveri. Sarà sempre il fascino di Cristo e l’amore a Don Bosco quello che determinerà un altro orientamento. I discepoli si sentirono affascinati da Gesù. Ma per capire che potevano mettersi al suo seguito hanno dovuto ascoltare l’invito: «Seguimi!». Qui forse emerge un punto da rafforzare nella nostra Associazione: la capacità di presentare, entusiasmare, indicare i passi e le condizioni, invitare i giovani a diffondere “l’energia della carità” diventando cooperatori di Dio e di Don Bosco. Abbiamo bisogno, perciò, di Cooperatori e Formatori che conoscano Don Bosco e il suo carisma che siano non solo comprensivi ma propositivi, esperti nella vita spirituale. Il Progetto di Vita Apostolica indica con chiarezza il campo 4 privilegiato del nostro impegno apostolico: i giovani. In questo campo sviluppiamo un’attività molto adeguata per la proposta vocazionale: l’educazione. Frequentiamo ambienti che possono offrire stimoli interessanti: le comunità educative. Dobbiamo estendere le offerte di coinvolgimento in un Progetto di Vita Apostolica oltre le opere salesiane. L’Autore sacro afferma: “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Salmo 118,105). La Parola di Dio è una luce in grado di rischiarare i passi del cammino dell’uomo lungo i sentieri della vita; essa rende sicuro il cammino perché è una bussola capace di orientare nelle nebbie di tante voci e di tante lusinghe, che confondono, disorientano, allontanano il cuore dell’uomo dal retto cammino. Seguendo il Progetto di Vita Apostolica i Salesiani Cooperatori condividono il percorso evangelico e “s’impegnano responsabilmente in questa via che conduce alla santità” (PVA S. 41

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