Art. 12. Modalità e struttura in cui operare
§1. I Salesiani Cooperatori partecipano alla missione dell’Associazione nella Chiesa e la rinforzano con il loro impegno e il coinvolgimento di altre persone.
§2. Normalmente le attività dei Salesiani Cooperatori si svolgono, in spirito di collaborazione e cooperazione, nelle strutture in cui la condizione secolare offre loro maggiori possibilità di inserimento significativo: civili, culturali, socio – economiche, ecclesiali e salesiane.18
§3. I Salesiani Cooperatori, inoltre, possono realizzare il loro impegno apostolico in opere autonomamente gestite dall’Associazione e mediante iniziative rispondenti alle urgenze del territorio.
SCHEDA
Nucleo tematico
1. Le strutture come crescita ed espansione del carisma
Chiavi di lettura
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L’azione apostolica deve adeguarsi all’attuale realtà sociale, culturale, politica e religiosa che è differenziata e strutturata. In caso contrario rischia di essere ininfluente e inefficace. In questo settore delle strutture, l’indole secolare del Salesiano Cooperatore laico offre ampie possibilità di inserimento e, quindi, di incarnazione del messaggio e del servizio cristiano nel tessuto vivo della realtà umana ed ecclesiale.
L’articolo prende in considerazione strutture civili, ecclesiali e salesiane. Vale per queste strutture il rilievo fatto per le attività: l’inserimento del singolo Salesiano Cooperatore e della singola Salesiana Cooperatrice nell’una e/o nell’altra di esse dipenderà, tra l’altro, dalla disponibilità e preparazione personali.
Il testo nomina tali strutture:
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civili si riferisce ai consigli e le giunte comunali, provinciali, regionali, e ai parlamenti; i comitati di quartiere; vari tipi di associazioni pubbliche e private volte a garantire e promuovere i beni e valori «civici»;
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culturali: le scuole di ogni ordine e grado, le editrici, i centri di produzione e di diffusione di programmi radiofonici e televisivi, i clubs o circoli culturali;
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socio-economiche: le strutture industriali, commerciali, ospedaliere, assistenziali;
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politiche: i partiti, i sindacati, i gruppi di opinione, le associazioni di lavoratori, di impiegati, di docenti…
L’inserimento del Salesiano Cooperatore e della Salesiana Cooperatrice in tali strutture non può prescindere dalle esigenze della missione e dello spirito salesiano.
< >Un’utile indicazione circa il tipo di inserimento del Salesiano Cooperatore nelle strutture ecclesiali è quella di offrire responsabilmente la collaborazione ai vescovi ed ai parroci. Ciò sottolinea il tipo di rapporto tra fedeli laici ed ecclesiastici promosso dal Vaticano II. Un rapporto non più da soggetto attivo (i pastori) e soggetto passivo e puramente recettivo (i fedeli); ma un rapporto di corresponsabilità tra soggetti entrambi attivi, pur nel riconoscimento dei differenti ministeri e uffici.L’Associazione incoraggia gruppi di Salesiani Cooperatori idonei e disponibili a dar vita a nuove opere e ad assumerle anche in proprio dove le esigenze locali ne suggeriscano l'utilità.Ciò in sintonia con l’orientamento del decreto conciliare Apostolicam Actuositatem che riconosce ai fedeli laici la responsabilità di poter assumere iniziative apostoliche e suggerisce ai Pastori di favorirli in queste iniziative, lasciando loro quella giusta libertà richiesta dalla loro dignità di figli di Dio e di apostoli secolari.